Coronavirus colpisce anche le Assicurazioni?
Il decreto “Cura Italia” ha di molto limitato la circolazione automobilistica tanto che le strade sono spettralmente vuote e non sappiamo quando la circolazione riprenderà. Gli incidenti sono pressoché azzerati, ma nessun rimborso è previsto agli automobilisti per questo forzato fermo. La polizza RCA avrà sempre e comunque lo stesso costo e ciò comporterà, visto il calo dei sinistri, maggiori utili per le Compagnie.
Ma il decreto ha dettato anche altre norme, ancora a vantaggio delle Compagnie: i termini per proporre congrua e motivata offerta previsti dall’art.148 1° e 2° comma, rispettivamente di 60 e 90 giorni dalla richiesta, sono ora divenuti 120 giorni per i danni a cose e 150 per i danni da lesioni.
Forse sarebbe stato meglio prevedere, viste le difficoltà economiche che tutti gli Italiani stanno patendo, l’obbligo per le Assicurazioni di risarcire più velocemente i danni o, qualora l’accertamento degli stessi fosse problematico, mettere a disposizione dei danneggiati quantomeno un acconto, sicuramente molto utile in questo particolare periodo. Ma ancora una volta le lobby assicurative hanno avuto la meglio.
In allegato riporto un interessante articolo dell’Avvocato Alberto Scardino, pubblicato anche su ASSINEWS, che in maniera molto chiara e senza gli accenti polemici che caratterizzano i miei commenti sui problemi assicurativi, espone gli effetti del decreto Cura Italia per quanto riguarda le norme relative alle Imprese di Assicurazione.
Buona lettura.
Luigi Cipriano