Cipriano: calano gli incidenti, salgono i prezzi, calano le tutele. I conti non tornano
“Il rischio è dei danneggiati, delle vittime dei sinistri stradali, ma poiché possiamo tutti essere potenzialmente danneggiati ecco che diventa un rischio per i cittadini. Ma qual è il rischio? Il rischio è che anche i gravi danni, quelli che costringono le persone alla carrozzina, quelli che rendono incapaci di continuare il proprio lavoro, di punto in bianco vengano risarciti con la metà o quasi dell’importo che attualmente otterrebbero a titolo di risarcimento. La valutazione del risarcimento, in caso di disaccordo, spetta solo al Giudice. Il Giudice deve assolutamente mantenere la propria autonomia di giudizio e di valutazione, sempre sul presupposto che il danno sia adeguatamente provato. Il risarcimento non deve ridursi ad un indennizzo uguale per tutti solo per ottenere, forse, una riduzione di pochi euro sul costo delle polizze. Non sono questi spiccioli che risolleveranno l’economia italiana e neppure quella famigliare. Se veramente le compagnie dovessero rimetterci sulla r.c.a., perché mai farebbero una pubblicità così martellante sui Media per accaparrarsi il maggior numero di automobilisti? Possibile che nessuno dei nostri politici si renda conto di ciò? La prova che è in atto una vera campagna mistificatrice sta oltretutto nel fatto che il DDL Concorrenza sostituisce addirittura, negli articoli 138 e 139 del Codice della assicurazioni, le parole “danno biologico” con “danno non patrimoniale”, in modo tale che sia chiaro una volta per tutte che il valore tabellare del punto risarcisce non più il solo danno biologico puro, ma tutte le altre componenti del danno non patrimoniale e cioè morale, esistenziale ecc, voci queste di danno finora sempre equamente valorizzate e quantificate dalle parti ovvero dal Giudice al fine di provvedere alla giusta reale personalizzazione del risarcimento. Altra meschina trovata, anche se ormai datata, aver distinto le lesioni chiamandole “di lieve entità” e “di non lieve entità”. Il contrario di lieve è grave, termine che utilizza anche il codice penale, ma chiamare “grave” una lesione significa dare alla stessa la giusta rilevanza, mentre chiamarla “non lieve” la fa sembrare meno importante e quindi meritevole di un risarcimento minore.” E’ solo una parte dell’intervista a Business International Magazine del Presidente ANEIS Luigi Cipriano.
Aneis ha anche diramato un Comunicato Stampa DDL Guidi (in allegato) prendendo posizione contro la riforma: “Basterebbe al Governo un banale controllo attraverso Istat, Polizia e, perché no, Agenzia delle Entrate per rendersi conto che i bilanci delle compagnie sono più che floridi anche e soprattutto per la R.C. Auto, ed evitare di emanare provvedimenti che rafforzano la loro già indiscutibile posizione di previlegio, oltretutto senza nessuna certezza di una contropartita a favore dei cittadini e quindi dell’economia del paese.”